Le sottospecie di A. mellifera conosciute e caratterizzate a livello morfometrico possono essere meglio discriminate utilizzando marcatori genetici come il DNA mitocondriale. Sono ormai riconoscibili le principali linee A, M, C, O attraverso metodiche di genetica veloci e a basso costo. GRIFFA, analizzando direttamente il miele (senza sacrificare l’ape), ha sviluppato un metodo per l’identificazione del mitogruppo, rapido e preciso.
Per sapere come GRIFFA può aiutarti
Attraverso l’attività di foraggiamento, un’ape può visitare fino a 3000 fiori in un solo giorno, portando con sé nell’alveare nettare e polline delle piante visitate. Nel miele è quindi presente il DNA del polline di tutte le piante che le api di un alveare hanno visitato; GRIFFA ha sviluppato metodi innovativi per identificarlo come l’approccio di DNA metabarcoding basato sul controllo di specifiche sequenze del DNA vegetale. Questo permette di avere un profilo delle specie vegetali presenti nell’area di produzione del miele.
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Nel miele, oltre al DNA delle api e delle piante, è presente anche il DNA di altri organismi. Con l’approccio di metagenomica (analisi del DNA totale) offerto da GRIFFA è possibile identificare il DNA di organismi per caratterizzare sia l’alimento miele (es. batteri probiotici) sia l’ambiente di produzione.
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Una lacuna nella caratterizzazione dei mieli è rappresentata dall’impossibilità di differenziare i mieli di melata. Questi mieli, particolarmente ricchi di Sali minerali e oligoelementi, vengono prodotti a partire dalla secrezione zuccherina (melata) di alcuni insetti che si nutrono della linfa delle piante. GRIFFA ha sviluppato un metodo basato sull’approccio di DNA metabarcoding al fine di determinare l’origine entomologica delle melate, caratterizzando il DNA degli insetti che le producono.
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La varroa è il principale patogeno che affligge l’apicoltura mondiale. GRIFFA ha sviluppato metodi per riconoscere le due specie di Varroa sp. analizzando direttamente il DNA presente nel miele, senza interferire con le normali attività dell’apicoltore. Nel caso di V. destructor, GRIFFA ha messo a punto un metodo per identificare la linea/mitogruppo, in quanto diversi linee/mitogruppi possiedono potere patogeno differente.
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